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Intervista al partner «Avvertiamo una carenza di tecnici specializ-zati – occorre un cambiamento di mentalità»

Intervista al partner «Avvertiamo una carenza di tecnici specializ-zati – occorre un cambiamento di mentalità»

Dominic Senn è Direttore di Müller + Hänni AG e partner specializzato Hoval da undici anni. Intervistato da Hoval, il 47enne tecnico edile racconta quali sono attualmente gli aspetti settore che più lo affascinano. 

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La fondazione di Müller + Hänni risale già al 1980; da allora l’azienda a conduzione familiare svizzera si è specializzata nel campo del riscaldamento, degli impianti sanitari e della progettazione, tra cui progettazioni 3D dei bagni, consulenze energetiche del CECE e progettazioni secondo gli standard Minergie. La sede di Müller + Hänni AG è stata poi ampliata e oggi vanta filiali a Spiez, Seftigen e Gwatt. 

Signor Senn, come è entrato in contatto con il settore HVAC? Che cosa ha attirato il suo interesse?

In un certo senso ci sono nato. Ho iniziato a dare una mano nell’azienda familiare da giovane e già nei primi anni avevo imparato a posare impianti di riscaldamento a pavimento. Di conseguenza il punto di contatto è avvenuto molto presto. E quando le attività si sono tramutate in hobby, sono diventate anche il mio lavoro. 

Ed è sempre a favore di «un hobby per lavoro»?

Sì, certo! *Ride* Questo fa parte della nostra filosofia aziendale. Desideriamo che i proprietari di immobili siano entusiasti di come poter risparmiare risorse e riscaldare in modo sostenibile con metodi a volte davvero semplici. Se noi stessi non possiamo condividere questo entusiasmo, nemmeno i proprietari di immobili saranno pronti a farlo. E si tratta proprio di questo: tutti dobbiamo contribuire alla nostra futura neutralità climatica. 

Che cosa caratterizza la sua azienda – quali sono le vostre competenze specifiche?

La nostra competenza-chiave è senza alcun dubbio il risanamento degli edifici. In tal senso, quali esperti CECE possiamo garantire una progettazione personalizzata e il dimensionamento per ogni progetto. Grazie a dipendenti professionisti, siamo in grado di offrire un pacchetto completo su misura. Lo dimostriamo col fatto che gli impianti installati funzionano perfetta-mente come pianificato anche durante le visite di follow-up. Ad ogni progetto completato, lasciamo il nostro biglietto da visita.
Noi non vogliamo essere venditori ma esperti.

Lei ha toccato la questione dei «dipendenti professionisti». Dato che vi occupate anche di formare apprendisti, avete notato una carenza di tecnici specializzati?

È incredibile ciò che sta accadendo al mercato del lavoro. Avvertiamo una totale carenza di tecnici specializzati per cui occorre un cambiamento di mentalità – altrimenti, presto o tardi, avremo un grosso problema. Occorre anche formare un numero sufficiente di lavoratori nell’ambito delle professioni artigianali per poter affrontare la transizione energetica. Questo implica la necessità che più giovani imparino una professione artigianale. Nelle scuole e alle fiere del lavoro sproniamo le persone a intraprendere un tirocinio di questo tipo.   

Il settore è cambiato da quando è iniziata la sua carriera? In caso affermativo, in che misura è cambiato nel concreto? Lo giudica positivamente o negativamente?

Beh, ne sono successe di cose *ride*. Prima di tutto il ripensamento dell’energia fossile a favore di fonti energetiche neutrali dal punto di vista climatico. Poi anche la consapevolezza generale in fatto di energie, rifiuti e ambiente. Per esempio, oggi la raccolta differenziata avviene con maggiore consapevolezza rispetto al passato. Sono tutti aspetti molto piacevoli e positivi. Tuttavia occorre ricordare che anche qui la situazione relativa alla manodopera è cambiata. Oggi la formazione è continua, un tirocinio non è sufficiente. Il motivo dietro a tutto questo è sicuramente una tecnologia in rapido progresso.  

E la consapevolezza dei proprietari di immobili?

Fortunatamente grazie a Internet i nostri clienti possono informarsi facilmente e rapidamente. Ecco perché è ancora più importante essere aggiornati e conoscere il nostro mestiere. Chiunque non sia sufficientemente preparato, sarà lasciato indietro. E noi non vogliamo esse-re venditori ma esperti.
Occorre anche formare un numero sufficiente di lavoratori nell’ambito delle professioni artigianali per poter affrontare la transizione energetica.

Da quando collabora con Hoval Svizzera? Come è arrivato all’azienda?

Mi sono imbattuto ripetutamente nel marchio Hoval già durante il tirocinio. Specialmente in passato, quando non c’erano molti produttori fra cui scegliere, Hoval era il fornitore più importante in fatto di tecnica di riscaldamento e climatizzazione. Quando ho rilevato Müller + Hänni, cercavamo un fornitore affidabile e la scelta è ricaduta su Hoval. 

Come si trova a collaborare con Hoval? Quali esperienze o sfide le sono rimaste particolarmente impresse?

Apprezzo molto che sia possibile mantenere una partnership con Hoval. Per esempio, ci viene chiesto regolarmente che cosa pensiamo dei prodotti o se c’è un margine di miglioramento. Insieme realizziamo anche impianti-prototipo, sviluppandoli ulteriormente con l’aiuto di esperti. Una partnership è questo per me: percepire la reciprocità, essere alla pari dell’altro e generare qualcosa a partire da questo. 


Naturalmente c’è anche una storia personale dietro a tutto ciò, se posso dire: da apprendista ho installato i suoi prodotti e oggi posso contribuire a svilupparli. Questo mi rende molto felice.


In particolare, mi tornano in mente gli impianti installati insieme. E poiché ogni progetto è una nuova sfida, riesco a ricordare ogni singola installazione, spaziando da impianti installati su navi a progetti in cui nessuno credeva. Alla fine ce l’abbiamo sempre fatta insieme.

Dove ritiene che risiedano i vantaggi concreti di una collaborazione con Hoval?

Hoval è ancora un’azienda a conduzione familiare, come la nostra – e questo si vede. Ci dedica il giusto tempo e ascolta i nostri feedback. 

Hoval desidera fornire prodotti di prima qualità e noi vogliamo che i nostri clienti siano soddisfatti di questi sistemi e delle conoscenze. Alla fine le nostre strade coincidono.

Se riusciamo a utilizzare le risorse della natura e poi a restituirle, allora avremo realizzato l’innovazione con successo.

Dove si nota di più la componente familiare di Hoval?

In Hoval la priorità non è sempre quella di vendere a tutti i costi i prodotti. In primo piano re-stano saldi il rapporto interpersonale e la partnership comune. 

Avete già potuto beneficiare del vostro status di partner (PartnerClub Hoval), per esempio attraverso un contatto più stretto con Hoval o il riscatto di premi?

Ci siamo imbattuti nel PartnerClub Hoval casualmente durante una conversazione. In quell’occasione siamo venuti a sapere che in Hoval il nostro fatturato ci permetteva di accumulare punti. Dopo l’adesione e dopo aver accumulato punti, abbiamo potuto finalmente viaggiare in Canada con Hoval, dove abbiamo fatto esperienza di fantastici momenti, serate e conversazioni. Alla fine la nostra partnership non si rafforza in virtù del PartnerClub, ma dell’entusiasmo reciproco per il settore del riscaldamento. 

Hoval si impegna ad assumersi la propria responsabilità per l’energia e l’ambiente. Condivide questa visione e in che modo possiamo assumerci concretamente questa responsabilità insieme a voi?

Assolutamente sì! Noi siamo specialisti, lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri figli. Questo è il nostro obiettivo. In qualità di esperti dobbiamo condividere l’entusiasmo e questo funziona solo se anche noi assumiamo un tale atteggiamento. Chi dovrebbe farlo se non noi?!

Come vede il settore tra dieci anni? Dal suo punto di vista, quali sono le sfide che dovranno affrontare i produttori, gli installatori e i progettisti?

Suppongo che tutto sarà molto più automatizzato, economico ed efficiente. È difficile prevedere come si svilupperà tutta la tecnologia. Tuttavia uno degli aspetti più critici sarà sicuramente la carenza di tecnici specializzati e delle conoscenze necessarie per le nuove tecnologie. 

Dal suo punto di vista, quale innovazione è ancora necessaria nel settore HVAC?

Dal mio punto di vista, molto è già stato sviluppato. È importante che in futuro si tenga conto anche dell’intero ciclo – dallo sviluppo all’utilizzo dell’energia fino allo smaltimento. In tal senso c’è ancora molto potenziale da sviluppare. 


Io sono dell’idea che se riusciamo a utilizzare le risorse della natura e poi a restituirle, allora avremo realizzato l’innovazione con successo.

Supponiamo che lei sia un privato, proprietario di immobili: quale sistema di riscalda-mento e climatizzazione sceglierebbe privatamente – e perché?

Personalmente opterei per:
•    un impianto fotovoltaico 
•    una pompa di calore aria/acqua Belaria pro comfort comprensiva di comando con HovalConnect ed EnergyManager PV smart
•    in associazione a un raffrescamento con accumulo di freddo 

Come valuta personalmente il MoPEC 2014?

Il MoPEC è un ottimo punto di partenza per abbattere le emissioni di CO2. Occorre tuttavia integrarlo per poter combinare tutte le componenti fra loro. Oggi, in particolare, gli impianti di riscaldamento sono soggetti alla legge. Isolamento termico, consumo proprio e fotovoltaico sono aspetti da prendere in considerazione per un sistema ottimizzato. Sono invece state definite alcune misure per queste singole componenti senza un coordinamento specifico. 


«Armonizzare» è la parola-chiave: dal mio punto di vista, sarebbe anche molto utile se le leggi in materia di energia fossero approvate nel loro insieme invece di avere più normative singole, ridotte e specifiche per Cantone. 


La Svizzera può ridurre di oltre il 76% le proprie emissioni, ma ciò richiede modelli armonizzati. Solo così possiamo parlare tutti della stessa cosa e raggiungere un obiettivo insieme.

Signor Senn, la ringraziamo di cuore per l’interessante conversazione!

C’è anche una storia personale dietro a tutto ciò, se posso dire: da apprendista ho installato i suoi prodotti e oggi posso contribuire a svilupparli.